Scrivere notizie: un vecchio vademecum

Linee guida di struttura e stile per redattori

Mario Tedeschini-Lalli
10 min readNov 23, 2019

Una discussione di questi giorni su Facebook sull’uso pigro ed errato della parola “ragazzi” parlando di adulti, mi ha riportato alla memoria un piccolo manuale di stile per la redazione delle notizie che avevo preparato nel lontano 2003 peri redattori e i corrispondenti di Kataweb News [il link è a Internet Archive, è inutile che cerchiate la pagina sul web attuale, non c’è più come la maggior parte dei materiali prodotti dalle redazioni per le quali ho lavorato negli ultimi 22 anni].

Cinque anni dopo lo pubblicai, come contributo didattico, sul “Blog dei docenti” dell’Istituto per la formazione al Giornalismo di Urbino (IFG). Anche quello — il blog — non si trova più, ma il mio amico Alessio Sgherza ha trovato una copia “sformattata” del post in qualche recesso dei server dell’Università di Urbino.

Lo ripubblico qui, per quel che varrà — poco, visto che è stato largamente disatteso. (Segueno tre slide di esempio che usai per illustrarlo in una lezione a Urbino nel 2009).

Struttura

La notizia “ideale” è lunga dalle 10 alle 15 righe ed è concettualmente tripartita:

a) un lead diretto di notizia (tre o quattro righe). Niente “cappelli introduttivi” tipo “seconda giornata di indagini per il delitto….”. Mettiamo subito la notizia più bella che abbiamo, quella sulla quale poi sarà redatto il titolo, in forma diretta: soggetto, verbo, predicato.

In linea di massima NON ci piacciano i lead che risolvono tutto con una citazione diretta, tipiche di certe notizie politiche: “Saremo sempre dalla parte del popolo, qualunque cosa dica l’opposizione”. Lo ha detto il presidente della giunta provinciale Pinco Pallino, ecc.

Assumiamoci anche in questo caso la responsabilità di dire al lettore qual è il punto più importante: Pinco Pallino attacca per la quinta volta in due giorni l’opposizione, accusandola di non ascoltare il popolo. In sindaco di Valledisottosopra ecc.

(Un esempio di qualche mese fa. L’Ansa scriveva: “Smentisco che sia stata ritrovata l’arma del delitto”. Lo ha precisato il procuratore di Aosta, Maria Del Savio Bonaudo, a proposito delle ipotesi avanzate da qualche organo di informazione”. Alla villetta di Cogne dovrebbero ricominciare, fra breve, i rilievi del Ris. Sarebbe stato meglio scrivere: Il procuratore di Aosta nega che sia stata trovata l’arma usata a Cogne. “Smentisco — ha detto Maria Del Savio Bonaudo — che sia stata ritrovata l’arma del deliltto”. Una ipotesi in questo senso era stata pubblicata questa mattina dai giornali. Oggi a Cogne ricominceranno i rilievi nella villetta dove è stato ucciso il piccolo Samuele.)

In linea di altrettanta massima preferiamo non abusare dei lead invertiti, tipo: Deve scontare una condanna a cinque anni, emessa dal tribunale di Giudilandia, per rapina. Per questo gli agenti del commissariato di San Frescone lo hanno arrestato… Meglio una cosa più diretta: Arrestato questa mattina un sanfresconiano che deve scontare una condanna a cinque anni emessa dal tribunale di Giudilandia. I poliziotti lo hanno trovato… ecc.

b) un secondo paragrafo con i particolari (tre o quattro righe). Il secondo paragrafetto deve contenere i dettagli che spiegato la notizia illustrata nel lead. Può trattarsi di una citazione diretta (“Lo abbiamo preso che aveva ancora la refurtiva in mano”, ha dichiarato il commissario Basettoni…”), o di particolari di cronaca (Un testimone dice di aver visto l’imputato tirar fuori l’accendino e dar fuoco a un cassonetto di via Cicisbeo e poi danzarvi intorno…; o anche: Il deficit di bilancio denunciato dal sindaco è dovuto a un aumento del cinque per cento delle spese per le piante nelle fioriere e a una diminuzione dell’80 per cento del gettito dell’Ici…)

c) un terzo paragrafo di background (tre o quattro righe). Qui inseriamo le informazioni che contestualizzano la notizia: i precedenti, ciò che accade nel frattempo, ecc. Tenendo presente che idealmente ogni notizia deve reggersi in piedi da sola, non dobbiamo cioè fornire informazioni che non siano spiegate. Qui potremmo scrivere, per esempio

  • che il sanfresconiano arrestato era stato condannato per rapina a mano armata in un asilo nido di Giùdilandia;
  • che il leader dell’opposizione nel consiglio comunale di Valledisottosopra ieri aveva criticato il sindaco;
  • che in via Cicisbeo ormai da mesi vengono celebrati sabba satanici intorno ai cassonetti che i residenti hanno più volte denunciato alla polizia;
  • che questo è il primo anno che il bilancio del Comune va in deficit, mentre l’anno precedente aveva avuto un attivo di…. Ecc. ecc.

Le regole, lo sappiamo, in questo mestiere devono essere prese con un granello di sale, ma in linea di massima vorrei vedere — sia dalla redazione a Roma, sia dai feeder — una maggiore attenzione in questo senso: un notiziario così strutturato, essenziale, denso e senza sbavature è il vero valore aggiunto del nostro servizio, rispetto a quello più prolisso e pieno di luoghi comuni delle agenzie tradizionali.

Eventuali notizie più lunghe possono seguire grossomodo lo stesso schema.

Stile

Vorremmo uno stile piano, il meno burocratico possibile, ma non piattamente colloquiale (“Parla come mangi, ma usa coltello e forchetta”).

  • No a tutte le espressioni che sanno di mattinale di polizia o di comunicato ufficiale: il Gip che ha “disposto la custodia cautelare in carcere”, di solito ha, in italiano, “ordinato l’arresto” del malcapitato; il poliziotto che ha “rinvenuto un borsone contenente kg 10 di cocaina”; ha più semplicemente “trovato un borsone con dieci chili di cocaina”.
  • No anche a espressioni dialettali e gergali che non siano parte integrante della notizia;
  • No a frasi fatte e luoghi comuni: i pompieri che sono immediatamente intervenuti (e quando sennò, essendo un servizio di emergenza?); i sequestri o le operazioni che sono quasi sempre “maxi” o “mega” e mai semplicemente “ampie” o di “vasta portata”; le informazioni contraddittorie o confuse che diventano sempre e comunque “giallo”; le incursioni di carabinieri o poliziotti che risultano invariabilmente “blitz”; i capi mafiosi (ma anche i mafiosi di quart’ordine) che diventano necessariamente “boss”; costrutti ormai usurati come “E’ battaglia tra…” o “E’ giallo per…”;
  • Meglio frasi con i verbi all’attivo che frasi con i verbi al passivo
  • No a caratterizzazioni etniche o regionali legate a eventi negativi: di solito non ci interessa che siano stati arrestati “due marocchini”, o che i vigili urbani di Padanopoli abbiano denunciato “un napoletano”. A meno — naturalmente — che per qualche ragione la provenienza etnica o regionale non sia intrinseca alla notizia (Arrestato a Napoli un uomo che ha bastonato in via Caracciolo un milanese al grido di “Polentone!”…)
  • No all’uso del condizionale per segnalare in modo improprio una presa di distanza dalle informazioni che ci sono state fornite (e — comunque — il condizionale non è MAI… “d’obbligo”). Così — checché si usi fare in altre agenzie o organi di stampa — desideriamo che non si scrivano frasi come “Secondo gli inquirenti, Mario si sarebbe introdotto nell’appartamento e avrebbe rubato…”. Se citiamo la fonte (gli inquirenti, il segretario del partito, ecc.) poi usiamo l’indicativo (Secondo gli inquirenti, Mario si è introdotto… ). Se non ci fidiamo della fonte, forse non dobbiamo utilizzare l’informazione. A maggior ragione, no all’uso del condizionale senza uso delle fonti.
  • Attenzione all’uso di espressioni connotate negativamente (il ladruncolo, il malvivente, il criminale), ma anche a dare per scontato sulla base di informazioni ufficiose degli organi di polizia circostanze che sono solo accuse o, addirittura, sospetti. Frasi come “Nel corso dell’operazione sono stati anche arrestati i responsabili dell’organizzazione criminale”, danno per scontata una responsabilità che i giudici devono ancora sancire. In questo caso potremmo dire che “Nel corso dell’operazione sono state arrestate anche tot persone, che gli inquirenti ritengono responsabili dell’organizzazione”.
  • Attenzione all’uso improprio delle parole. In particolare “ragazzo”, “giovane”, ecc. Al bando il parola e il prefisso “baby” (come in “baby gang” dove, di solito, si intendono bande di sedici-diciassettenni, non di lattanti). In linea di massima sono “bambini” fino ai 10–11 anni, poi abbiamo “preadolescenti, ragazzini o ragazzi” (parola che va bene fino alle soglie della maggiore età, non dopo). Quindi “adolescenti o giovani”. Coi “giovani” potete insistere fino a metà della ventina, poi — almeno ai fini informativi su Kataweb — si diventa “uomo” o “donna”. Stop.
  • Occhio anche ai pleonasmi: “fuggiti su di un’Audi” o “l’orientamento dell’amministrazione è quello di…” vanno scritti “fuggiti su un’Audi” e “l’orientamento dell’amministrazione è…
  • Non inserire elementi informativi che non siano spiegati:

in prima istanza tutti i cognomi devono essere accompagnati da un nome proprio, anche per i personaggi più conosciuti (Silvio Berlusconi, Carlo Azeglio Ciampi, Giovanni Trapattoni). Analogamente o subito o in seconda battuta occorre identificare di chi si tratta (il presidente del Consiglio, il presidente della Repubblica, l’allenatore della Nazionale di calcio);

se cito un organismo regionale che in ambito locale è noto ma altrove no, devo spiegare di che cosa si tratta. Ancora una volta: ogni notizia deve essere esauriente in sé: se c’è un elemento non immediatamente chiaro o si spiega o si elimina (guardate l’esempio fatto prima sul delitto di Cogne: la notizia originale parlava dei “rilievi del Ris” che continuavano; o spieghiamo che si tratta del Raggruppamento investigazioni scientifiche dei carabinieri o ci limitiamo a dire “rilievi dei carabinieri” o semplicemente parlare di “rilievi” che nel contesto sono chiaramente di polizia giudiziaria).

  • Le ripetizioni vanno evitate, ma non a prezzo di rendere incomprensibile il testo perché si utilizzano locuzioni allusive, il più delle volte comprensibili solo agli addetti ai lavori. Guardate questa notizia Ansa del 6 marzo 2003

(ANSA) — ROMA, 6 MAR — Il finanziere francese Vincent Bolloré ha avuto oggi un incontro a Roma con il Presidente di Capitalia Cesare Geronzi, nella sede dell’istituto di credito. Al centro del colloquio di un’ora e mezzo — come l’Ansa è in grado di ricostruire — gli ultimi sviluppi della vicenda Generali.
Il finanziere bretone ha fatto il suo ingresso nell’ istituto di via Minghetti nel pomeriggio. Il vertice con Capitalia avviene nel pieno della guerra in corso per il controllo delle Generali.
L’ istituto romano viene dato come alleato di Unicredito nell’operazione condotta da Piazza Cordusio sulla compagnia di Trieste. Operazione che vedrebbe quindi i due principali azionisti di Mediobanca fronteggiare per il controllo delle Generali l’alleanza composta dall’istituto di piazzetta Cuccia e dagli alleati storici dell’ a.d., Vincenzo Maranghi, Antoine Bernheim e appunto Vincent Bollorè.

Chi dei nostri lettori può sapere su due piedi che “l’istituto romano” è Capitalia, che “Piazza Cordusio” è Unicredito, che la “compagnia di Trieste” sono le Generali, che “l’istituto di piazzetta Cuccia” è Mediobanca? O — se è per questo — che Vincenzo Maranghi è l’amministratore delegato di Mediobanca?

Si sarebbe potuto scrivere più chiaramente e semplicemente dando la notizia dell’incontro a sorpresa tra due protagonisti della battaglia per il controllo delle Generali, per poi continuare così:

Non si conoscono i particolari dell’incontro che è comunque particolarmente importante perché vede di fronte due protagonisti che si trovano da parti opposte della barricata: Geronzi è infatti considerato alleato di Unicredito nella operazione che quest’ultimo istituto finanziario sta conducendo per strappare il controllo delle Generali a Mediobanca. Bolloré è invece uno storico alleato dell’amministratore delegato di Mediobanca, Vincenzo Maranghi.

Un’accettabile ripetizione (Mediobanca) e un piccolo paragrafo di background che non racconta certo da capo tutta la complessa storia della guerra finanziaria, ma rende comprensibile la notizia (contestualizzazione). Esso è stato ottenuto anche eliminando dettagli non necessari e che avrebbero avuto bisogno di ulteriori spiegazioni (vedi l’esempio del Ris a Cogne), come la citazione di Antoine Bernheim .

  • Usiamo periodi brevi e pochissime subordinate. Totalmente al bando l’uso di incisi “a cannocchiale” (un inciso, dentro un inciso, dentro un altro inciso), che costringono il lettore a ricostruire la principale come per risolvere un puzzle.
  • Per ogni altra indicazione di tipo stilistico, si rimanda al più esteso documento che alleghiamo (manuale.doc)

Contenuti

Ci aspettiamo un buon mix di notizie di nera e di bianca. Quindi oltre al “giro” di cronaca, anche le notizie importanti di politica locale o di cultura e di costume sono apprezzate. Relativamente meno interessanti, tranne per qualche occasione particolare, gli annunci di manifestazioni varie (comunque non date con giorni e giorni di anticipo). Apprezzeremmo inoltre molto iniziative non di routine, dettate dalla attualità. Esempi: se in nottata c’è stato un nubifragio nella zona, non aspettiamo il comunicato della protezione civile, ma attiviamoci per sapere e descrivere che succede; se ieri c’è stata una grossa rapina, vediamo di capire come vanno le indagini; ecc.

Comunicati

Molte delle notizie nascono da comunicati di enti, personalità e organizzazioni. Ci piacerebbe che i comunicati fossero riscritti: un piccolo lead con la notizia per come la vediamo noi, e brevi estratti (dati, cifre, dichiarazioni) del comunicato stesso. E’ inutile fare un taglia e incolla pressoché integrale: se decidiamo di darlo, scegliamo quali parti valgono la pena. E’ necessario segnalare che ci stiamo rifacendo a un comunicato o a una nota ufficiale, usando espressioni incidentali tipo “si legge in un comunicato dell’azienda”, o “afferma una nota della segreteria del partito”.

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Per chiarire meglio il tipo di struttura della notizia cosiddetta “di agenzia”, nel 2009 preparai dei materiali per l’IFG di Urbino, partendo da una notizia di cronaca nera dell’ANSA, evidentemente scaturita da un comunicato dei Carabinieri:

Mostrai come la stessa notizia fosse stata lavorata dalla agenzia ApCom, con una struttura che si avvicinava di più a quella che suggerivo, pur con alcuni problemi stilistici:

Infine il lavoro fatto sullo stesso comunicato iniziale dall’agenzia Reuters, praticamente il mio ideale nelle circostanze:

In realtà, come si è detto sopra, le indicazioni furono largamente disattese.

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Mario Tedeschini-Lalli

Antico giornalista. Consulente di editoria digitale. Docente di Giornalismo digitale. Studioso di Storia contemporanea. Blog (2003/18): http://bit.ly/blogmario